Ogni territorio ha i suoi artisti. Molte opere  spesso rimangono dentro ai confini del borgo stesso, sono opere che raccontano la vita delle genti, le tradizioni che si incrociano tra  sacro e profano. Altre volte le stesse opere varcano i confini geografici .  

I network sono gli unici mezzi che abbattono barriere e confini.

L'arte è di tutti. Gli artisti non sono che gli strumenti di un'arte che è sopita nel tessuto del territorio.

Mi piace pensare ad un salotto, semplice, ma ricco di scoperte.

Un thé con gli artisti del territorio.

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Opere di Alessandra Bucci

Raccontami il mare

 

Raccontami il mare è il terzo lavoro di Alessandra Bucci. La storia si avvale di un linguaggio elegante e delicato e mette in evidenza l'amore per il mare e quello di una figlia per il padre. Il racconto, scrive Giusy Valori nella postfazione, “è scritto con la sapiente accortezza di chi sa usare con abilità parole che appartengono alla poesia”.

L'autrice e la protagonista del romanzo hanno molto in comune. Per entrambe il mare costituisce una continua fonte di ispirazione e di rinascita, entrambe sono nate e vissute vicino all'immensa distesa azzurra, entrambe sono insegnanti ed amano scrivere.

La malinconia tipica del poeta, la passione, l'appartenenza ad un luogo, l'amore, l'amicizia, il desiderio di maternità, il senso di abbandono per la perdita di un genitore, la nostalgia, la cura degli oggetti legati ai propri cari e soprattutto il senso di colpa, sono questi i temi ricorrenti nel racconto. “È una storia di speranza”, scrive ancora Giusy Valori. “Le immagini che arrivano come i silenzi, gli amori perduti e quelli appena nati, i sogni, la piccola stazione grigia e anonima dove due giovani ragazzi si perdono in un abbraccio protettivo, i volti amati, sono legati dallo stesso stupore: la meraviglia per la vita che continua.”

“Nel libro emerge all'inizio un forte stato di solitudine, spezzato in seguito da incontri casuali marchiati dal destino come quello con Marino e con Laura. Questa voglia di lasciarsi andare ad una persona appena conosciuta e di scegliere di continuare a fidarsi di qualcuno è davvero coinvolgente. E' un libro che non lascia indifferenti. Abbraccia, sana antiche ferite, gioisce degli incontri. E alcune pagine sono autentica poesia, specie quelle finali dove essa è la vera protagonista. Per l'autrice il mare mantiene sempre le promesse allo stesso modo di come un padre mantiene quelle fatte alla propria figlia; è il desiderio di continuare a vivere e di lasciarsi andare alle onde con coraggio e alla ricerca sempre di un nuovo inizio, mai di una fine.”

“Il libro stesso contiene l'anima del mare che è un tutt'uno con quella dei personaggi. Ognuno diventa sostegno per l'altro. La loro cura è reciproca e la loro dedizione è totale. E il mare diventa il luogo d'incontro colmo di umanità.”

 

 

“Donne. Sette racconti, un'unica storia”

di Alessandra Bucci

Sette racconti, un'unica storia. Ogni racconto, che l'autrice ci propone, affronta un tema scottante e delicato del nostro tempo: la depressione, l'omosessualità, la crisi di valori, il risveglio dopo il coma, la sterilità, il tradimento. Il numero sette non è stato scelto a caso, esso rappresenta la completezza, l'universalità, la mediazione tra cielo e terra. Affiancato alla figura femminile, da sempre generatrice di vita e, con i suoi cicli mensili influenzati dalla luna, spesso accostata all'astro notturno, tende a dare l'idea del compiuto, del concluso, tanto più che le storie sono tutte collegate fra loro e l'ultima si ricongiunge alla prima come a chiudere un cerchio perfetto. L'opera costituisce un vero e proprio “faro sul nostro tempo”, così la definisce la sociologa, Giovanna Frastalli, nella conclusione, “un intreccio di storie di donne consapevoli e sensibili di un tempo nuovo, fragile, quantomai incerto”. Il libro è pervaso da presenze, contatti, sguardi che sanno curare e aiutare nella consapevolezza che “l'attenzione dell'altro, il suo amore, la sua sensibilità, sono fondamentali per la nostra identità, perché la condizionano e la modellano a loro immagine e somiglianza”.

 

Alessandra Bucci nasce a San Benedetto del Tronto (AP) nel 1972. Laureata in Lettere e in

Scienze della formazione e gestione delle risorse umane, vive a Martinsicuro (TE), sulla costa adriatica. Ha due figli, un maschio e una femmina, e insegna lettere presso la Scuola Secondaria di Primo grado del suo paese. Ha tre pagine facebook, Il mondo di Alessandra B., Insieme è più bello e Donne. Fa parte di un'associazione, il Martinbook, che promuove la cultura nel territorio e collabora con Il Martino, un quindicinale locale. Ad ottobre 2014 ha pubblicato un libro di poesie I sentieri dell'anima. Scrive, dipinge e fa lunghe corse sulla spiaggia. I disegni che ama realizzare illustrano le copertine dei suoi libri.

 

Presentazione dell'Autrice |

Dolores, Giulia, Livia, Ottavia, Irma, Carmen ed Emma, sette donne, sette storie legate, le une alle altre, da un sottile filo. Sette come i giorni della creazione e della settimana, i colori dell'arcobaleno,

le note del pentagramma e i chakra.

Sette racconti che ci invitano a riflettere, che non ci danno risposte bensì ci spronano a cercarle per scrutare nell'animo femminile e capire meglio i meccanismi che mettono in atto certi processi. Il numero sette non è stato scelto a caso, esso rappresenta l'universalità e la completezza. Sin dall'antichità è stato considerato un numero magico, il numero della perfezione che congiunge il ternario, divino, con il quaternario, terrestre, e, in quanto tale, mediazione tra il cielo e la terra. Per gli Egizi simboleggiava la vita, per i pitagorici era associato al cerchio e alla perfezione ciclica. Era lo spirito e l'anima di ogni cosa che rappresenta ogni forma di conoscenza e la capacità di “realizzare” il magico nella quotidianità.

Affiancato alla figura femminile, da sempre generatrice di vita e, a sua volta, con i suoi cicli mensili influenzati dalla luna, spesso accostata all'astro notturno, tende a dare l'idea del compiuto, del concluso, tanto più che l'ultima storia, delle sette presenti nel libro, si ricollega alla prima come a chiudere un cerchio perfetto.

 

Prefazione |

Tutt'altro che “terra mai coltivata” (per usare il verso di una sua poesia, Madre per caso, madre per amore) è la terra di Alessandra Bucci, pronta a lasciarsi fecondare dai semi di una ispirazione che trova nella speciale realtà della femminilità (con tutte le sue complicazioni ma anche con tutte le sue specialissime virtù) una propria acqua rigeneratrice. E se davvero il numero “sette” quante sono, cioè, le protagoniste dei suoi racconti- può e deve indicarci la strada per comprendere quanto fertile possa essere un fervore creativo volto tutto al femminile (fatto di luci -gioie inattese- e ombre -dolori insopprimibili), basterà ricordare che il primo libro delle laudi di D'Annunzio si intitola Maia, con il nome, cioè, della maggiore tra le “sette” stelle delle Pleiadi, e che i suoi versi erano un multiplo di questo numero: esattamente ventuno, perciò, per ciascun canto.

Una preferenza non certo casuale, quindi, quella del poeta abruzzese, ma legata strettamente ad una

numerologia che considera fondamentale il “sette” per interpretare e leggere l'Universo. Ed esattamente un campione rappresentativo di tale Universo (da leggere pertanto con tutta l'acribia filosofica e religiosa che merita) è quello che ritroviamo nelle pagine di Alessandra Bucci per riconoscere, nelle righe e tra le righe dei suoi “sette” racconti, un nuovo mondo fatto di robustissime emozioni e precisissime parole che di questo mondo rappresentano lo specchio più sincero. E materno.

Isabella Gambini

 

Il libro è in vendita su ibs, amazon e a questo link: http://www.intermediaedizioni.it/index.php?id_product=813&controller=product

 

 

INTERVISTA

 

Chi è Alessandra Bucci? 

 

1 Sono una mamma, una moglie, una sportiva ed anche un'insegnante di lettere e la poesia, la letteratura e l'arte in generale, mi hanno da sempre affascinato. Sono una persona molto sensibile, poliedrica e piena di aspetti contrastanti, dall'interiorità sempre in fermento. Da quando ero una ragazzina dipingo per esprimere le mie emozioni più profonde e solo da qualche anno ho iniziato a scrivere, prima poesie e poi racconti. Provo, attraverso tali attività, ad illuminare i miei momenti "bui" e a fare ordine, almeno in parte, nei miei "grovigli" interiori. Il mio primo libro di poesie "I sentieri dell'anima" è uscito ad ottobre 2014 e da poco è stato pubblicato anche il mio nuovo lavoro dedicato alle donne, questa volta in prosa. Entrambe le copertine dei miei libri sono arricchite da una mia opera pittorica.
 

Il tuo secondo libro “Donne. Sette racconti, un'unica storia” è dedicato in particolare alle donne e ad argomenti molto delicati che riguardano il complesso mondo femminile. Come mai hai scelto proprio tali temi?

 

2 Ho deciso di dedicare questo mio nuovo lavoro alle donne perché sono convinta che il mondo interiore femminile sia molto più complesso di quello maschile. Ho cercato di far luce su certi aspetti misteriosi di questo mondo così affascinante e analizzando le mie donne, la loro interiorità, studiavo anche me stessa cercando di comprendere alcuni processi a volte totalmente imprevedibili e difficili da spiegare. Nell'affrontare le varie problematiche ho tenuto conto delle mie personali esperienze ma soprattutto mi sono ispirata alle testimonianze di tutte quelle donne che, durante l'arco della mia vita, hanno lasciato in me un segno indelebile regalandomi profonde emozioni.

 

Le tue protagoniste sono sempre donne in rinascita che non perdono mai la speranza. Qual è il messaggio principale che vuoi trasmettere?

 

3 Il libro si chiude con la frase: “Forse basta non perdere mai la speranza” Ed è proprio questo il messaggio che voglio trasmettere: qualsiasi cosa la vita ponga sul nostro cammino, si può superare. Ogni evento genera in noi un cambiamento che ci porta a ritrovare un nuovo equilibrio, a rinascere ogni volta. L'invito che porgo a me stessa e a tutte le donne che leggeranno il libro è quello di darci da fare con tutte le nostre forze affinché la rinascita si realizzi, anche quando tutto sembra perduto e gli ostacoli insormontabili perché la vita è in grado di sorprenderci ogni volta.

 

Sette sono le protagoniste, questo numero è stato scelto a caso o ha un significato particolare?

 

4 Questo numero, il sette, è il numero dei colori dell'arcobaleno, dei chakra, delle note musicali, dei giorni della settimana e di chissà quante altre cose ancora. Esso rappresenta l'unione tra il quaternario, umano, e il ternario, divino, e in quanto tale collegamento tra terra e cielo. Una donna concreta come me, con i piedi ben saldi per terra ma con lo sguardo volto al cielo alla costante ricerca di una luce, una forza, un sostegno che provenga dall'alto, non poteva scegliere numero diverso.

 

Hai nuovi progetti in corso? Continuerai a scrivere racconti o tornerai alla poesia'

 

5 Nelle mie pagine facebook, “Donne”, “Insieme è più bello” e, soprattutto, “Il mondo di Alessandra B.”, continuo a scrivere pensieri e poesie, magari prossimamente una nuova raccolta di poesie, pronta da tempo, vedrà la luce. Contemporaneamente sto scrivendo un romanzo dedicato al mare, il mio compagno di sempre (non potrei mai vivere lontano dall'implacabile distesa azzurra!) e a mio padre, che al mare ha dedicato la vita. In quest'opera sarà presente anche un'appendice che raccoglierà tutte le poesie dedicate al mare scritte in questi anni.

 

 

 I tuoi sono racconti introspettivi, cosa si prova nello scrivere questo tipo di racconti? Ti emozioni durante la rilettura?

 

6 Sono molto empatica ed emotiva, come già detto la scrittura per me è terapeutica e spesso, leggendo un libro o guardando un film, le mie emozioni si trasformano in lacrime, tanto intenso è il mio fermento interiore. Durante la rilettura dei miei racconti succede esattamente la stessa cosa, come se quei pensieri, quelle parole non fossi stata io a scriverle. Le mie storie, che spesso sono storie vere, appartenenti a donne a me molto care, prendono vita ad  ogni rilettura e con esse riaffiorano tutte le emozioni provate durante la stesura.

 

L'opera di Pina Olivieri

                                     " Ma come sem fatte a cambà " 

                                                 di Pina Olivieri 

 

La mia amica Pina Olivieri è una cara collega. Già Docente, la D maiuscola non è un caso, che si è sempre distinta per il suo attaccamento al lavoro e al territorio. I suoi interessi sono molteplici: pittura, scrittura,associazionismo, manufatti con materiali vari,...

L' opera  " Ma come sem fatt a cambà..." ripercorre le tradizioni del territorio e non poteva che essere scritta in vernacolo.

Il dialetto, ormai in disuso, racconta con le sue cadenze la vita contadina dei tempi che furono. La nostalgia della semplicità di uomini e donne traspare in ogni rigo. Una spassosa opera che trova l'interesse di chi ha vissuto quelle scene dal vivo e di chi  invece rischia di perderne le radici.

Grazie Pina.

 

[email protected] 

Opera di Angelo Di Pizio

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" Ti mando una cartolina"

di Angelo Di Pizio

 

" Ti mando una cartolina" ,del mio amico Angelo di Pizio, ripercorre storie e tradizioni del territorio con la ricerca e la pubblicazione di antiche cartoline della cittadina. Un atto di amore verso il borgo medioevale.

 

Grazie Angelo